Mi chiamo vinicio perugia sono un pittore incisore da vent’anni, forse da tutta la mia vita. Sono nato nelle marche a Fabriano nella città della carta e sono arrivato ad Avigliana, Ho il mio atelier nel borgo storico dal 2005, qui oltre a dipingere tengo dei corsi di pittura e di incisione. Mio padre, figlio di una famiglia di ebrei livornesi era nato al Cairo in Egitto e faceva il pittore, io sono vissuto in un ambiente dove i quadri erano una presenza costante.
Quando sono arrivato in Piemonte ero ancora un bambino e mi sono messo a lavorare molto giovane nelle fabbriche per aiutare la mia famiglia, casualmente poi ho cominciato occuparmi di disegno tecnico e da lì sono passato all'illustrazione per i libri e per la pubblicità. Ho tenuto i piedi in due staffe ma piano piano le amicizie con artisti affermati mi hanno portato a scegliere il mestiere di pittore, ed appena è stato possibile sono passato esclusivamente a questa attività. Questo momento è coinciso con la morte di mio padre, ho sentito forte il richiamo della pittura e l’ho seguito. Oggi io mi sforzo di trasmettere questo lavoro e questa passione, mi piacciono i rapporti umani e mi piace che questo atelier sia frequentato, lo faccio anche tramite la Società Operaia che ha anche la vocazione di trasmettere saperi e cultura. I miei allievi sono di tutte le età, dai bambini all’università della terza età. Io cerco di dare loro tutto quello che posso, soprattutto gli strumenti per capire il modo di vedere di un pittore. Più che insegnare a dipingere io cerco di insegnare a vedere, un pittore prima di tutto deve imparare a guardare il mondo e fidarsi degli occhi, slegarsi dalla conoscenza utilitaristica del mondo per guardare quello che c’è.
Siamo tutti come il mare, sempre in cambiamento, delle onde che diventano alte e grandi per poi perdersi e ritornare alla calma, anche la pittura subisce delle trasformazioni, nel dopoguerra fino agli anni 80 si vendevano molti quadri, una volta le immagini erano più preziose, questo bombardamento che oggi ci colpisce tramite tanti dispositivi non fa altro che spostare l’attenzione verso altre cose, il valore di un immagine è molto diminuito e concretamente vivere di pittura è più difficile, ma non bisogna credere che l’interesse per l’arte sia scemato, anzi, l’interesse per l’arte è aumentato con il tempo. Esiste, forse, meno l’interesse nel farla propria ed averla in casa, ma bisogna anche avere pazienza.
L’essere umano avrà sempre bisogno della bellezza e dell’arte, esiste un legame profondo tra pittura, poesia, letteratura, musica e l’uomo. Io sono un pittore all’antica dipingo quello che vedo e cerco di suggerire la poesia nelle piccole cose.
Oggi sono nel centro storico di Avigliana, qui ci sono artisti e artigiani, tra di noi c’è uno scambio di opinioni e di interessi, facciamo delle cose insieme e mi sembra di essere a casa, nel borgo c’è anche un po’ di interesse turistico, un turismo di qualità. E’ un piacere essere qui. Ci mancano tante piccole cose, ma stiamo percorrendo una strada giusta e ci vuole pazienza e non saprei dare un suggerimento immediato per il futuro, io dico: andiamo avanti e facciamo le cose con passione, è sopra tutto l’amore per il nostro lavoro e per quello che ci circonda che dobbiamo mettere al centro della nostra attenzione e a volte le cose belle arrivano dopo momenti brutti, bisogna avere pazienza.